domenica 20 novembre 2016

Generosa e gustosa natura: il ramolaccio o ramoraccio.

RAMOLACCIO,RAMORACCIO, RAMORACCE…. (Raphanus raphanistrum): tutti i segreti, i benefici e le ricette.

È chiamato anche ravanello selvatico, da questa pianta infatti derivano le varietà di ravanelli attualmente coltivati, anche se per dimensioni e gusto è molto più vicino alle cime di rapa, con un gusto ed un odore più delicato (ve ne renderete conto già durante la cottura). 
E' una pianta rustica, molto resistente, presente su tutto il territorio italiano. Appartiene alla famiglia delle Crocifere, genere Raphanus. 
La buona consistenza della pianta si mantiene anche dopo la cottura, per cui è una verdura che sazia molto e a lungo: per questo motivo le nostre nonne ne facevano largo uso, anche per arricchire zuppe e minestre. 

Contiene sodio, potassio, ferro, calcio, fosforo, vitamine B, A, C, E. Può essere raccolto praticamente tutto l'anno, resistendo benissimo al gelo. Solo nei mesi caldi (periodo di fioritura e produzione del seme) la pianta diventa troppo dura e fibrosa.

Proprietà: Il ramolaccio ha proprietà disintossicanti ed è quindi un valido aiuto per eliminare le tossine (a tale scopo sarebbe meglio consumarlo crudo, in insalata,  
raccogliendo solo le giovani foglie o i giovani getti floreali e gustandolo assieme alla costolina d'asino - Hypochoeris radicata - e altre insalatine di campo). E' possibile utilizzare il suo estratto come diuretico, spasmolitico e analgesico. Pare sia anche efficace contro l'insonnia.

Un altro ottimo modo per consumarlo crudo è quello di farne un buon pesto, utilizzando le foglie più tenere o i getti floreali non ancora sbocciati. Si procede esattamente come per il pesto di basilico, si può arricchire con pinoli, noci, o mandorle (a seconda dei gusti),  ottimo anche con i semi freschi di girasole e un piccolo spicchio d’aglio. Può essere servito su crostini di pane dorati o usato per condire la pasta.


Può essere fatto anche fritto, come i fiori di zucca, con la pastella , sovrapponendo due foglie crude tra loro e ponendo una fettina di formaggio all'interno: si passa velocemente nella pastella e si frigge: pochi minuti ed il gioco è fatto!

Dalle mie parti (Bracciano, provincia di Roma) viene cucinato assieme alle patate:

Si raccolgono i ramolacci, si puliscono le foglie, tagliando o "sfilando" le più grosse nello stesso modo utilizzato per i broccoletti (raccogliendo le piante più giovani e tenere si potrà evitare questa operazione e si accorceranno i tempi di cottura),  si lessano brevemente in poca acqua assieme a delle patate tagliate a pezzettoni. In una padella si pone del buon olio extravergine, uno spicchio di aglio, peperoncino a piacere. Si aggiungono i ramolacci lessati con le patate; si fa andare un poco e si gusta con fette abbrustolite di pane casareccio.

Possiamo anche usare questa splendida "erbaccia" come condimento per la pasta:
Si fanno stufare le cimette o le foglie più tenere tagliate finemente in una padella capiente, con aglio, olio e peperoncino (a piacere si può aggiungere qualche pomodorino, meglio se quelli gialli da serbo), a cottura ultimata si versa il tutto sulla pasta: Buonissimo!

Una curiosità: il succo della sua radice veniva utilizzato per schiarire le efelidi!
Ciao, alla prossima volta, con le nostre care "Erbacce".

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