sabato 31 dicembre 2016

Erbacce e dintorni: il nostro calendario



Il nostro calendario è pronto per il nuovo anno!
L'associazione SemiLune e tutti gli amministratori del gruppo "Erbacce e dintorni" (https://www.facebook.com/groups/178730112263964/)  vi augurano un felice anno Nuovo: che la vita vi sorrida sempre. Oggi vi proponiamo di iniziare il nuovo anno con un gesto importante per noi, per voi, per il futuro di questa Terra.

Abbiamo un sogno: Un mondo migliore, più rispettoso della natura e dell'ambiente, poter realizzare progetti concreti, soprattutto coinvolgendo i bambini, il nostro futuro. Ce la stiamo mettendo tutta, ma con il vostro aiuto potremmo fare molto di più.
Per questo abbiamo preparato un calendario, dedicato alle nostre Erbacce (con piccoli consigli e ricette): pochissime copie cartacee da distribuire localmente ed un file in PDF da inviare come ringraziamento a tutti coloro che vorranno sostenerci. Chi volesse contribuire alla riuscita del progetto può farlo inviando un contributo volontario sul conto bancario dell'associazione SemiLune, presso la Banca di Credito cooperativo: 08327 38941 00000000 1083 IBAN IT66Y08327 38941 00000000 1083.
Scrivendo poi all'indirizzo  semilune2015@gmail.com   riceverete il file contenente il calendario con foto, curiosità e utilizzi di alcune erbe spontanee.
Grazie di cuore a tutti voi.

lunedì 19 dicembre 2016

ORTICA, NON SOLO RISOTTO: MILLE USI, MILLE VIRTU’!



•Questa pungente "erbaccia" è forse una delle più conosciute e temute, eppure è una pianta dai mille utilizzi e dalle mille virtù, ottima per depurare e rafforzare l'organismo.
E' anti-anemica, ricca di vitamina C e di Sali minerali, ha proprietà depurative, diuretiche e soprattutto alcalinizzanti, per questo si può usare in caso di affezioni causate da infiammazione: reumatismi, artrite, gotta, ma anche per calcoli renali o per problemi intestinali.

Oltre ad essere buona da mangiare si può utilizzare nell'orto per farne macerati protettivi contro gli afidi, o come ottimo concime naturale: basterà lasciarla macerare nell'acqua per una settimana per ottenere un buon fertilizzante. La proporzione è di 1 a 1: in kg di ortica fresca (l'intera pianta) in un litro d'acqua. Se utilizziamo l'ortica essiccata ne basteranno 20-30 grammi per un litro d'acqua.

Se non avete tempo e voglia di fare macerati, alcuni rametti di questa pianta utilizzati come pacciamatura o sminuzzati nei vasi o nel terreno dell'orto daranno un buon nutrimento alle vostre piante.
Aggiunta al mangime delle galline, dopo breve cottura o lasciata appassire un paio di giorni all'ombra, aumenta la produzione di uova

Anticamente le sue foglie urticanti venivano utilizzate per curare i reumatismi, la sua puntura causa vasodilatazione e dà un senso di calore. Se volete godere delle sue proprietà senza pungervi ecco un rimedio facile facile:

Mettere 30 g di ortica essiccata in 250 g di cera d’api sbiancata in fatta sciogliere a bagnomaria, lasciar cuocere lentamente, a fuoco molto basso, per circa due ore. Filtrare attraverso una garza o un telo di cotone o di lino a trama fitta, strizzare bene e versare subito in vasetti di vetro scuro.





In cucina, viene utilizzata per fare ottimi ripieni per tortelli o pizze rustiche, polpette, involtini, minestre e, naturalmente, risotti.

Forse non tutti sanno che può anche essere utilizzata cruda, in insalata. Basterà porre le foglioline sopra un telo, ben distese, ricoprire con un telo anche sopra e quindi pigiare bene con un mattarello o una bottiglia di vetro, facendoli rotolare più volte sul telo stesso pigiando bene le foglie, come quando si stende la sfoglia. Questa operazione elimina i peli urticanti e ci consente di gustare le foglie d'ortica crude, conservandone tutte le vitamine e le proprietà.

L'acqua di cottura delle ortiche può essere utilizzata anche come ultimo risciacquo dopo lo shampoo, è un ottimo rimedio contro la forfora ed i capelli grassi e tendenti alla caduta. La stessa acqua si può utilizzare per detergere il viso con una garza o un batuffolo di cotone: sarà più fresca e luminosa. 

L'ortica ha anche proprietà digestive ed è utile in caso di colite o di dissenteria.

Alcuni studi ne hanno dimostrato anche le proprietà ipoglicemizzanti.


Contribuisce ad eliminare gli acidi e le scorie dall'organismo: una tisana all’ortica sarà quindi l'ideale per perdere peso, riequilibrare e ripulire l'organismo dopo i pasti abbondanti delle festività natalizie.


Buon Natale a tutti voi!




domenica 18 dicembre 2016

Alloro: Addio influenza e dolori articolari


Questo profumato alberello, originario dell'Asia Minore, cresce un po' ovunque lungo la nostra penisola e  spesso viene utilizzato come siepe profumata per i nostri giardini o per aromatizzare le pietanze. Nasconde però delle proprietà che vi lasceranno a bocca aperta.
Come molte altre piante ed erbe aromatiche utilizzate in cucina ed apprezzate per il loro profumo ed il loro aroma, l'alloro è molto ricco di oli essenziali ed ha proprietà espettoranti, diuretiche ed antipiretiche. Aiuta la digestione e combatte la fermentazione intestinale, il suo decotto è consigliato anche in caso di inappetenza. Quello che non tutti sanno è che sono le foglie giovani quelle più ricche di proprietà, anche se le più adatte ad essere essiccate e conservate sono invece le foglie adulte.
Le foglie sono più ricche di principi attivi in primavera, mentre i frutti in autunno-inverno, quando raggiungono la completa maturazione.
Dalle bacche si ricava un olio, utilizzato contro i dolori muscolari ed articolari, ma anche come deodorante per ambienti e per la persona
 foto di Elena Carneri

Ecco la ricetta per fare l'oleolito (olio laurino):
200 gr di bacche di alloro fresche schiacciate , un litro di olio extravergine d'oliva. Mettere il tutto in un vaso di vetro scuro e tenerlo al sole o vicino ad una fonte di calore non troppo forte per 15 giorni. Anticamente questo rimedio veniva utilizzato per curare i reumatismi.La ricetta originale non prevede che debba essere filtrato. 
Personalmente ho sperimentato l'efficacia di questo olio con qualche piccola variante : aggiungete nella preparazione descritta sopra una radice di zenzero tagliata a fettine (o due cucchiai di polvere di zenzero essiccato) e due cucchiai di polvere di curcuma. In questo caso è opportuno filtrare bene dopo il periodo indicato sopra. Ideale per torcicollo e strappi muscolari, piccoli traumi e dolori articolari. 

Liquore di alloro, per digerire e contro il meteorismo: 
Raccogliere 100 grammi di foglie di alloro, lavarle ed asciugarle bene. Metterle in un vaso di vetro con chiusura ermetica e ricoprirle di alcool per liquori a 45-60°. Dopo 30 giorni possiamo procedere alla preparazione dello sciroppo, sciogliendo in un litro d'acqua 400 grammi di zucchero di canna grezzo a fuoco molto lento e mescolando spesso. Quando lo zucchero sarà completamente sciolto spegneremo e lasceremo raffreddare. Una volta freddo potremo aggiungerlo al nostro alcool, togliendo le foglie di alloro e filtrando per eliminare eventuali residui. 
Lasceremo riposare per 15 giorni, trascorsi i quali sarà pronto per l'utilizzo.

Infuso di alloro (rimedio per digerire e combattere l'influenza)
Far bollire una tazza d'acqua in un pentolino, mentre aspettiamo che bolla spezzettiamo le nostre foglie di alloro fresche o essiccate in una tazza, quindi ci verseremo sopra l'acqua bollente. Possiamo aggiungere una scorza di limone non trattato e, per dolcificare, qualche foglia di stevia o un cucchiaino di miele. Ha effetto sudorifero, meglio assumerlo di sera, prima di coricarsi.

Bagno profumato, deodorante e stimolante all'alloro: Basterà mettere una manciata di foglie spezzettate nella vasca da bagno e godersi una piacevole pausa, che avrà anche effetti positivi sulla pelle arrossata e screpolata dal freddo.

In cucina è ottimo utilizzare l'alloro nelle zuppe ed in generale nelle preparazioni a base di legumi, per contrastare il gonfiore addominale che spesso possono causare.


giovedì 8 dicembre 2016

Rosa canina – come conservare le sue proprietà: preparazioni a freddo




Eccoci al secondo appuntamento con la rosa canina, abbiamo già visto le sue numerose proprietà e alcuni utilizzi (http://erbaccedintorni.blogspot.it/2016/10/rosa-canina-come-utilizzarla-per-salute.html). Sappiamo tutti che la rosa canina è ricchissima di vitamina C. Un etto dei suoi cinorrodi è equivalente, in contenuto di vitamina c,
 a circa 10 kg di arance, ma forse non tutti sanno che è anche un buon tonico per la pelle e per l’intero organismo:ottimo rimedio per affrontare periodi particolarmente faticosi e stressanti. Aiuta ad innalzare le difese immunitarie, è un ottimo cicatrizzante per la pelle in caso di piccole ferite,   con la sua azione diuretica stimola l’eliminazione delle tossine. Davvero tante virtù ed utilizzi: vediamo ora come poterla utilizzare e come poter conservare le sue proprietà.

Abbiamo già visto che la vitamina C è termolabile e si rischia di perdere tutte le sue proprietà superando una temperatura di 37-38 gradi, per cui quelle che vi proporrò ora sono tutte preparazioni a freddo, o che non superano questa temperatura.


Possiamo conservare le nostre bacche di rosa canina nell’aceto di mele, rigorosamente biologico: basterà aggiungere circa 60 bacche in un litro di aceto di mele, che; già naturalmente ricco di ferro, calcio e potassio; si arricchirà ulteriormente delle proprietà della nostra rosa canina divenendo un potente rimedio e ricostituente naturale. Dopo circa 15 giorni di macerazione, durante i quali avremo agitato regolarmente il contenitore, il nostro rimedio sarà pronto. Dovremo filtrarlo con un colino, all’interno del quale avremo posto una garza, pigiando bene i frutti per farne uscire tutto il succo. Potremo utilizzarlo nei nostri condimenti , utilizzarlo come tonico-detergente per il viso o assumerlo nella quantità di mezzo cucchiaino in un bicchiere di acqua tiepida uno o due volte al giorno per purificare e rafforzare il nostro organismo. Io ho aggiunto anche qualche bacca e foglia di corbezzolo: delizioso sulle mie insalatine di campo!



Un altro buon metodo di utilizzo e conservazione è quello nel miele:
Tagliare a metà le bacche, svuotarle e ripulirle bene dalla peluria interna (con i semi e la peluria si potrà realizzare un macerato per la difesa naturale delle piante da giardino e da orto. In ogni caso non buttateli, ridistribuiteli in natura!), sciacquate velocemente in acqua corrente – mi raccomando, non lasciateli in ammollo, la vitamina c è idrosolubile – asciugate tamponando delicatamente con un panno pulito e perfettamente risciacquato, che non abbia odore di detersivo. Una volta asciugate le immergeremo immediatamente nel miele, mescolando attentamente.

A volte questa operazione è difficoltosa, in quanto un buon miele tende spesso a cristallizzare. A me è successo, per questo ho immerso i vasetti in acqua tiepida, in questo modo: 



Una volta che il miele si è ammorbidito potremo rimescolare il tutto con facilità. 


Dopo una settimana noterete che il volume delle “bacche” si è sensibilmente ridotto e che sono raggrinzite, mentre il miele sarà diventato più fluido. Questo perché il miele avrà letteralmente assorbito i liquidi e le proprietà delle bacche.


Buonissima anche la tisana a freddo, che potremo preparare in questo modo:
In una caraffa o una bottiglia di vetro aggiungiamo 1,5 lt. di acqua, 25 bacche di rosa canina, un paio di stecche di cannella, anice stellato, qualche bacca e foglia di biancospino, alcuni petali di rosa coltivata (non trattata). Se amate il gusto dolce potete aggiungere della stevia fresca o essiccata.



Lasciamo il tutto in infusione accanto ad una fonte di calore, senza però porla sul fuoco.

Potremo gustarla con comodo durante tutta la giornata e magari utilizzarne una piccola parte come tonico per la pelle: puliti e belli dentro e fuori!

Se poi vogliamo dedicarci una bella coccola, con una maschera di bellezza rinfrescante e tonificante eccovi un piccolo trucco: mescoliamo la polpa di 5 bacche di rosa canina con due cucchiai di polpa di aloe, schiacciamo bene tutto e mescoliamo per ricavarne un composto omogeneo, spalmiamo sul viso e lasciamolo per almeno un quarto d’ora. In caso di pelle secca e screpolata aggiungere qualche goccia di olio extravergine d’oliva. Trascorsi 15 minuti sciacqueremo con acqua tiepida e asciugheremo delicatamente: va bene per il viso e le mani, ma, aumentando le dosi, anche per tutto il corpo.

domenica 20 novembre 2016

Generosa e gustosa natura: il ramolaccio o ramoraccio.

RAMOLACCIO,RAMORACCIO, RAMORACCE…. (Raphanus raphanistrum): tutti i segreti, i benefici e le ricette.

È chiamato anche ravanello selvatico, da questa pianta infatti derivano le varietà di ravanelli attualmente coltivati, anche se per dimensioni e gusto è molto più vicino alle cime di rapa, con un gusto ed un odore più delicato (ve ne renderete conto già durante la cottura). 
E' una pianta rustica, molto resistente, presente su tutto il territorio italiano. Appartiene alla famiglia delle Crocifere, genere Raphanus. 
La buona consistenza della pianta si mantiene anche dopo la cottura, per cui è una verdura che sazia molto e a lungo: per questo motivo le nostre nonne ne facevano largo uso, anche per arricchire zuppe e minestre. 

Contiene sodio, potassio, ferro, calcio, fosforo, vitamine B, A, C, E. Può essere raccolto praticamente tutto l'anno, resistendo benissimo al gelo. Solo nei mesi caldi (periodo di fioritura e produzione del seme) la pianta diventa troppo dura e fibrosa.

Proprietà: Il ramolaccio ha proprietà disintossicanti ed è quindi un valido aiuto per eliminare le tossine (a tale scopo sarebbe meglio consumarlo crudo, in insalata,  
raccogliendo solo le giovani foglie o i giovani getti floreali e gustandolo assieme alla costolina d'asino - Hypochoeris radicata - e altre insalatine di campo). E' possibile utilizzare il suo estratto come diuretico, spasmolitico e analgesico. Pare sia anche efficace contro l'insonnia.

Un altro ottimo modo per consumarlo crudo è quello di farne un buon pesto, utilizzando le foglie più tenere o i getti floreali non ancora sbocciati. Si procede esattamente come per il pesto di basilico, si può arricchire con pinoli, noci, o mandorle (a seconda dei gusti),  ottimo anche con i semi freschi di girasole e un piccolo spicchio d’aglio. Può essere servito su crostini di pane dorati o usato per condire la pasta.


Può essere fatto anche fritto, come i fiori di zucca, con la pastella , sovrapponendo due foglie crude tra loro e ponendo una fettina di formaggio all'interno: si passa velocemente nella pastella e si frigge: pochi minuti ed il gioco è fatto!

Dalle mie parti (Bracciano, provincia di Roma) viene cucinato assieme alle patate:

Si raccolgono i ramolacci, si puliscono le foglie, tagliando o "sfilando" le più grosse nello stesso modo utilizzato per i broccoletti (raccogliendo le piante più giovani e tenere si potrà evitare questa operazione e si accorceranno i tempi di cottura),  si lessano brevemente in poca acqua assieme a delle patate tagliate a pezzettoni. In una padella si pone del buon olio extravergine, uno spicchio di aglio, peperoncino a piacere. Si aggiungono i ramolacci lessati con le patate; si fa andare un poco e si gusta con fette abbrustolite di pane casareccio.

Possiamo anche usare questa splendida "erbaccia" come condimento per la pasta:
Si fanno stufare le cimette o le foglie più tenere tagliate finemente in una padella capiente, con aglio, olio e peperoncino (a piacere si può aggiungere qualche pomodorino, meglio se quelli gialli da serbo), a cottura ultimata si versa il tutto sulla pasta: Buonissimo!

Una curiosità: il succo della sua radice veniva utilizzato per schiarire le efelidi!
Ciao, alla prossima volta, con le nostre care "Erbacce".

sabato 19 novembre 2016


Le mie tisane: profumi , colori e benessere.

Le erbe ed i fiori hanno una loro magia: regalano colore, profumo, benessere. Per conservarle durante l’inverno un ottimo metodo è quello dell’essiccazione.

Possiamo utilizzare un essiccatoio elettrico (ce ne sono molti in commercio a prezzi accessibili, che consumano pochissima corrente - circa 50 watt - ) oppure appendere le nostre erbe ed i nostri fiori in sacchetti di tela, avendo cura di non esporle direttamente al sole, in modo che non perdano il loro colore. Se all’arrivo dell’inverno avremo ancora molte erbe, fiori e frutti (ovviamente non trattati, in modo da poter utilizzare anche la buccia) da  essiccare potremo farlo tranquillamente utilizzando il calore di stufe e/o termosifoni.



L’aggiunta di frutta secca o di foglie di stevia nelle tisane rende il loro gusto ancora più gradevole e ci permette di evitare l’aggiunta di zuccheri.

Sono ottime e colorate e possono essere un bel pensiero da regalare per Natale.

Ecco cosa ho essiccato:

mele, menta, lavanda, rosmarino, timo, gambi di ciliegie, mandarini, arance, limoni, feijoa, mirto,melissa fiori (rosa, malva, calendula), eucalipto, alloro, erba cedrina (lippia citridora), maggiorana, tiglio, salvia ananas, menta comune, menta fragola e basilico limone.

In erboristeria ho preso delle stecche di cannella e l’anice stellato.




Si possono fare abbinamenti a proprio piacere, in base al gusto ed alle tradizioni, oppure tener conto delle proprietà delle erbe e creare dei mix mirati ad ottenere un particolare effetto:

- Alloro, erba cedrina e agrumi per digerire

- Gambi di ciliegie, elicriso, salvia come drenante, depurativo e digestivo

- Eucalipto, timo, agrumi contro il raffreddore,

- Tiglio, erba cedrina e mele per un effetto rilassante

- Le bacche e le foglie di mirto sono utili per raffreddori e febbre, ma anche contro il reflusso. Hanno un gusto delicato e fresco, si possono abbinare con lavanda, melissa o fiori di tiglio, per un buon riposo, oppure con malva e piantaggine per proteggere stomaco ed intestino



Insomma, potrete sbizzarrirvi davvero con tanti abbinamenti, profumi e colori, ma ricordate sempre che le erbe possono interagire con l’assunzione di farmaci e che sono rimedi a volte potenti, da usare con parsimonia.

Per sicurezza chiedete sempre il parere del vostro medico curante, potrete creare la tisana su misura per voi e per i vostri cari!

domenica 13 novembre 2016



MENTUCCIA, Calamintha nepeta



Famiglia: Labiatae Nome comune: mentuccia, mentuccia romana, nepitella, nepetella.

Vi sarà capitato moltissime volte di avvertirne l'intenso profumo durante una passeggiata in un prato incolto, soprattutto a fine estate, quando gli insettti si fanno davvero fastidiosi: sappiate allora che i suoi rametti sfregati sulla pelle o sugli indumenti aiutano a tenerli lontani.
E' una pianta aromatica molto utilizzata in Toscana e nel Lazio: abbinata nelle ricette a base di funghi, carciofi,uova , pesce o carne, ma anche per insaporire pomodori o verdure lesse, come le zucchine. A volte viene utilizzata anche per insaporire i sughi, specialmente sulla pizza, al posto dell'origano.

Per le sue proprietà digestive e rinfrescanti spesso la tisana fatta con le sue foglie, fresche o essiccate, viene bevuta a fine pasto, per favorire la digestione.
Il decotto delle foglie è tradizionalmente usato anche come collutorio in caso di infiammazioni della bocca e della gola, o come tonico per il viso, magari con l'aggiunta di qualche petalo di rosa.
La mentuccia possiede proprietà anestetiche, antisettiche, antispasmodiche, digestive, calmanti, antibiotiche, espettoranti, stomachiche, febbrifughe e carminative. Le foglie sono considerate utili anche contro la flatulenza, la depressione, il mal di testa, l’insonnia ed i dolori mestruali. Per le donne in gravidanza è sconsigliato l’utilizzo. In casa contribuisce ad allontanare mosche e formiche ed è un ottimo profumo per la biancheria. In cucina si impiega per insaporire, carni, pesce, pizza, funghi, insalate miste, carciofi e frittate. 

Nel Lazio ed in Toscana la nepetella veniva tradizionalmente utilizzata per aromatizzare il vino, al quale si riteneva conferisse proprietà afrodisiache.

In estate si può utilizzare per fare bevande fresche, semplicemente lasciando in infusione un rametto della pianta in un litro d'acqua per tutta la notte. L'acqua assumerà un gradevole gusto e potrà essere consumata fresca nell'arco di tutta la giornata.

Una delle ricette più conosciute da realizzare con questa pianta è la PAPPA AL POMODORO:

Si fa un soffritto con un paio di spicchi d'aglio e olio extravergine d'oliva, si aggiungono un paio di rametti di mentuccia e si lascia cuocere con dei pezzetti di pane raffermo finché l'aglio non sia ben dorato. Poi si aggiunge del pomodoro (possibilmente fresco, a pezzi), quindi si ricopre il tutto con un po' d'acqua e si aggiunge un pizzico di sale. Si lascia cuocere per una mezz'ora: La pappa è pronta!

Al prossimo appuntamento con le nostre amate "Erbacce", con i ricordi, gli usi e le tradizioni delle nostre campagne. Utili conoscenze e saperi che vale la pena di riscoprire: le nonne lo sapevano, perché noi no???




giovedì 27 ottobre 2016

Uno spinacio per fare farina...??




CHENOPODIUM ALBUM , SPINACIO SELVATICO, FARINACCIO….

Famiglia: Chenopodiaceae (per la forma "a piede d’oca" delle 

foglie) Nome comune: spinacio selvatico 


La pianta viene chiamata comunemente “farinaccio”, sia per la caratteristica “farina”, (una polverina biancastra, chiamata pruina) presente sulla pagina inferiore delle foglie, sia perché dai suoi semi si può ricavare una farina usata per la panificazione unitamente ad altre farine (Usanza tipica del Nord America).
Essendo parente stretto dello spinacio (e della ben più famosa quinoa) può essere usato nello stesso modo: crudo in insalata raccogliendolo quando è ancora una giovane pianta o scegliendo i nuovi germogli delle piante adulte; le cime delle piante adulte si consumano lessate, ripassate in padella, come ripieno per pasta o pizze rustiche.

Le cime fiorite, una volta spogliate dei “granuli” contenenti i semi, sono ottime da aggiungere alle zuppe al posto dei legumi o dei cereali . Nelle preparazioni a crudo e nelle insalate miste gli stessi granuli possono essere lievemente tostati e aggiunti per dare un tocco saporito e croccante. Le cime intere possono essere lessate e conservate sott’olio o sott’aceto.

E’ ricco di vitamine (A, B e C) e di minerali come calcio, potassio e ferro; ma anche di proteine (in particolare i semi) e di fibra.

mercoledì 26 ottobre 2016

Un prato di salute!!!


      
Muscari, trifoglio rosso... margherite... foglie e fiori di prato per un'esplosione di colori e di salute
Come fare una buona insalata di campo? Quali benefici possiamo trarne oltre a gustare sapori unici e meravigliosi? Gioia per gli occhi e per il palato,  cura per il corpo e per l'anima: ve ne presento alcune

(PIATTELLO, ingrassaporci)

                                        Depurativo, diuretico, antiossidante
SILENE ALBA


Nome scientifico: Silene latifolia subsp. alba
ha proprietà remineralizzanti

SILENE COMUNE


(Stridoli) Ottima anche per preparare risotti e frittate

RUMEX ACETOSELLA



È chiamata anche acetosa minore.
pianta diuretica, il suo infuso è tradizionalmente consigliato contro la febbre

CRISANTEMO CAMPESTRE Glebionis segetum //Chrysantemum segetum



(Ingrassabue)
Ha proprietà antiossidanti , antinfiammatorie, depurative, antifebbrili
Potete aggiungere qualche foglia di tarassaco e rucola per avere un piatto depurativo, ma ricco di nutrienti, vitamine, minerali. Un gusto impareggiabile e tanta salute.  
Le erbe accompagnano l'uomo fin dall'inizio dei tempi. Umili e indomite amiche, ci offrono bellezza, cura e nutrimento. Torniamo a conoscerle e ad apprezzarle, riscoprendo la nostra cultura e le nostre tradizioni più antiche.





lunedì 17 ottobre 2016

Plantago




PIANTAGGINE, PLANTAGO LANCEOLATA, MAJOR E MEDIA



Una pianta davvero virtuosa, per le sue proprietà depurative ed antinfiammatorie.

Tutte le varietà di questa pianta hanno le stesse proprietà.

Viene utilizzata fresca (lievemente pestata o stropicciata tra le mani per far uscire il succo) su piccole ferite o punture d’insetto ed ha efficacia immediata: calma rapidamente il dolore ed evita il gonfiore. Provare per credere!
Quando ci si trova in aperta campagna è un ottimo rimedio di primo soccorso.

Masticare le sue foglie pare sia anche d’aiuto per chi ha intenzione di smettere di fumare e per il mal di denti.

Imparate quindi ad osservare e riconoscere le sue foglie, ben individuabili per le nervature dritte ed allineate, in tutte le varietà.
Le foglie della plantago lanceolata, come si intuisce già dal nome, sono appuntite, a forma di lancia, quelle della plantago media e maggiore hanno una forma ovale, più piccole e sottili quelle della prima, larghe e spesse quelle della seconda varietà.
Le foglie ed i semi contengono un’elevata quantità di mucillagine (come la malva), pertanto viene tradizionalmente usata nelle zuppe come addensante, ma anche come rimedio per la stipsi ed altri problemi intestinali.
Le foglie giovani e fresche, in primavera ed in autunno, possono essere aggiunte alle insalate.

Come rimedio casalingo è consigliato assumerla attraverso tisana, possibilmente utilizzando la pianta fresca.
L'infusione delle foglie della piantaggine viene utilizzata come aiuto nelle malattie del sistema respiratorio (mal di gola, bronchite, pertosse, asma) per le sue proprietà antibatteriche ed antibiotiche.
Proprietà: rinfrescanti, depurative, diuretiche, astringenti, antinfiammatorie, emollienti, cicatrizzanti.
L’infuso ( 5gr. in 100ml. di acqua) si può utilizzare per fare sciacqui, gargarismi, lavaggi e applicare compresse sulle parti interessate.

Nella cosmesi casalinga il succo delle foglie viene utilizzato per le sue proprietà idratanti nella preparazione di maschere e creme per la pelle secca, (mescolando in parti uguali il succo delle foglie, olio d’oliva e/o miele).

La tisana, oltre ad essere bevuta, può essere utilizzata per la detersione del viso, particolarmente per pelli grasse ed impure.

A prestissimo con le nostre care “Erbacce”!

domenica 16 ottobre 2016

Calendula Arvensis


CALENDULA ARVENSIS: portentosa!

Ha proprietà antinfiammatorie, disinfettanti, cicatrizzanti e allevia i dolori mestruali. 

In cosmesi la calendula viene usata come decongestionante, idratante e come ottimo astringente. 

Il nome calendula deriva dal latino calendae, cioè "primo giorno del mese", a indicare che fiorisce per tutto l'anno, dalla primavera all’autunno inoltrato, persino in inverno se il clima è mite. Altra ipotesi è che si chiami così poiché segna il ritmo del giorno aprendosi al mattino e chiudendosi al tramonto. La tradizione contadina vuole che, se al mattino i fiori rimangono chiusi probabilmente pioverà. Per questo motivo, nei testi medievali era indicata col nome di Solis sponsa, ossia "sposa del sole", anche perché, come il girasole, segue il movimento del sole nelle varie ore del giorno. La calendula è nota anche col nome popolare di "oro di Maria", forse per la proprietà del suo infuso di alleviare i dolori periodici femminili, evidenziandone così il legame con il femminile: il suo seme uncinato ricorda una falce di luna.

La Calendula arvensis ha proprietà molto simili alla Calendula officinalis. Appartenente alla famiglia delle Compositae.

Pianta erbacea biennale è originaria dell’area mediterranea, ma cresce anche nell’Asia minore, nell’Africa settentrionale e in parte dell’Europa continentale.

E’ facile trovarla nei terreni abbandonati, sempre in posizioni ben soleggiate. 

Nell’orto : La pianta può essere anche utilizzata come antiparassitario biologico da utilizzarsi nel preservare ad esempio le coltivazioni di fragola e di patate. Viene seminata qua e là per attirare gli insetti utili ed allontanare quelli nocivi. Spesso viene posta accanto ai pomodori (con la borragine ed il basilico) per aumentarne la produzione. E’ utilizzabile come concime ecologico in quanto, avendo radici profonde, frammenta le zolle di terra permettendo una ventilazione del terreno: assorbendo in profondità le sostanze nutritive, una terminato il suo ciclo vitale, diventa essa stessa concime. 

Tutte le parti della pianta vengono utilizzate per diverse preparazioni ed utilizzi, essendo ricca di oli essenziali (maggiormente contenuti nelle foglie e nei fiori); carotenoidi, in particolare il Beta-carotene, che conferisce il caratteristico colore aranciato ai fiori. 

Le foglie di calendula, quando sono ancora tenere, possono essere consumate come le comuni insalate, altrimenti diventano un ottimo ingrediente da aggiungere alle zuppe; i boccioli possono usati come sottaceti e possono sostituire i capperi; i petali essiccati sono usati per aromatizzare l'aceto o trasformati in deliziosi canditi. Il decotto dei fiori e delle foglie aiuta nei casi di influenza, tosse e raffreddore. L'infuso per i dolori mestruali, febbre, ulcere ed irritazioni cutanee. Il succo ed i fiori di calendula possono essere applicati direttamente sulla pelle nel caso si piccole ferite, ulcere, piaghe o nel caso si sia affetti dal fuoco di Sant'Antonio. Il vino di calendula si può usare per le nevralgie ed i risciacqui per il mal di denti.

L'infuso o l'olio essenziale passato sulla pelle combatte i punti neri e l'acne, tonifica la pelle, aiuta nel caso di ustioni e bruciature da sole, punture di insetti e cicatrizzante in caso di ferite.

L'infuso o il decotto di fiori di calendula aggiunto all'acqua del bagno ha un'azione decongestionante ed idratante per le pelli arrossate, screpolate e disidratate. Le mani screpolate possono essere immerse per una decina di minuti in un decotto di fiori e foglie di calendula. Ha inoltre delle ottime qualità astringenti per cui è usata nei detergenti e nei tonici per la pelle.

Le foglie di calendula possono essere consumate come le comuni insalate; i boccioli possono usati come sottaceti e possono sostituire i capperi; i petali essiccati sono usati per aromatizzare l'aceto o trasformati in deliziosi canditi.

Infuso di Calendula
L'infuso di calendula si prepara mettendo 2 cucchiaini di fiori di calendula, essiccati all'ombra, in una tazza di acqua bollente. Coprire la tazza e filtrare dopo 10 minuti di infusione. 

Questo infuso aiuta a regolarizzare le mestruazioni e a lenire le infiammazioni del tratto digerente, del cavo orale e della gola. Per uso esterno può essere utilizzato su piccole ustioni (anche quelle causate dal sole), eruzioni cutanee o piccole ferite.


Tintura di Calendula

La tintura di calendula si prepara mettendo a bagno, per 10 giorni, 20g di fiori di calendula in 100ml di alcol al 60%. Poi si filtra schiacciando bene i fiori (si può utilizzare uno schiacciapatate).

Aceto aromatizzato alla calendula
* 100 gr di fiori di calendula * 1 litro di aceto di vino bianco
Mettete 100 grammi di fiori in una bottiglia (meglio se con tappo apri-chiudi, di quelli con guarnizione a chiusura ermetica) e ricopriteli di aceto
Una volta chiusa la bottiglia la bottiglia ponetela al sole per circa dieci giorni in modo che l'aceto assorba l'aroma dei fiori.
Dopo di che riponete la bottiglia in luogo asciutto e buio. 
Potrete utilizzare questo aceto per condire le vostre insalatine (meglio se di campo!), preparare profumare salse, verdure cotte, legumi.


Vino aromatizzato alla calendula
un litro di vino rosso, 25 grammi di foglie e fiori di calendula essiccati e 15 grammi di miele, scaldare il tutto a bagnomaria per 20 minuti e lasciar riposare fino al completo raffreddamento. Dopodiché filtrare e imbottigliare.

Miele alla Calendula 
Una buona preparazione per stimolare il sistema immunitario( da fare, eventualmente, anche aggiungendo delle bacche di rosa canina pulite e tagliuzzate). Prendiamo 6 cucchiai grandi di fiori freschi, circa 200-250 ml. di miele filtrato portato alla temperatura di 40 °C (non bisogna superare questa temperatura per non alterare le proprietà dei fiori e del miele). Versiamo il miele sui fiori e mescoliamo il tutto in un vaso di vetro, meglio se a chiusura ermetica, che andrà riposto in un luogo riparato dalla luce, lasciandocelo per 3-4 settimane. Poi si filtra tutto con un setaccio ed si conserva per tutto l’inverno.

All’occorrenza possiamo utilizzare questo miele per la pelle del viso e delle mani screpolata dal freddo, mescolandolo in parti uguali con olio vegetale (oliva, mandorle, riso). 

Pasta ai fiori di calendula
* 200 gr di pasta corta (grano duro, mais o farro) * Mezza tazza di ricotta (di mucca o di soia) * Una manciata di mandorle sgusciate * un mazzetto di barba di finocchio coltivato
* una tazza di fiori di calendula *olio evo *sale qb
Mentre cuocete la pasta in acqua salata, miscelate in una terrina la ricotta con un po’ della sua acqua di cottura, un filo d’olio, la barba di finocchio (precedentemente passata al frullatore con le mandorle e la metà dei fiori di calendula, un pizzico di sale, fino a formare un pesto cremoso) . Scolate la pasta e mescolatela alla ricotta . Guarnite con i fiorellini .


Panini ai fiori di calendula
* 1 kg di farina (farine miste integrali a piacere) * 6 gr. lievito di birra * 4 cucchiai di fiori di calendula * 3 o 4 cucchiai di semi di sesamo e e papavero, una manciata di gherigli di noci e semi di girasole sbucciati e triturati, * 2 cucchiaini di sale fino * 1 cucchiaino di zucchero di canna integrale * olio d'oliva *acqua
Iniziare la lavorazione la sera prima.
Mettere la farina in una capiente insalatiera. Sciogliere il lievito in acqua tiepida aggiungendo lo zucchero. Scioglierlo ed iniziare ad impastare. Aggiungere altra acqua tiepida (più o meno 500 ml) e il sale alla farina e impastare fino a ad ottenere una pasta liscia ed elastica. Coprire l'impasto con un canovaccio e lasciare lievitare tutta la notte. La mattina seguente aggiungere alla pasta i fiori di calendula e la metà dei semi e dei gherigli di noci. Impastare per distribuire bene gli ingredienti aggiunti, poi formare con l’impasto dei piccoli panini. Sistemare i panini nella teglia calcolando che la lievitazione raddoppierà il loro volume, quindi distanziandoli opportunamente tra loro. Lasciare lievitare per circa un’ora. Prima di infornare spennellare i panini con dell'olio d'oliva preparato versandone un po' in una tazza insieme a rimanenti semi di sesamo, papavero, girasole e gherigli di noce sbriciolati. Infornare nel forno freddo e impostare la temperatura a 200 gradi. Una volta raggiunta la temperatura calcolate circa 40 minuti di cottura. 

Oleolito alla calendula
Raccogliete 100 gr di fiori di Calendula e porli in un vaso di vetro a chiusura ermetica con 1/2 litro di olio extravergine di oliva (oppure olio di mandorle dolci o di riso), coprite i fiori con l’olio e chiudete il barattolo. Tenete il barattolo in un luogo caldo per 30 -40 giorni e agitandolo almeno una volta al giorno. Quindi filtrate l’olio passandolo attraverso una garza o un panno pulito, ma che non abbia odore di sapone, spremete il residuo strizzando forte. Conservate l’oleolito in una bottiglia di vetro scuro, in un luogo fresco e al buio. Si può usare per la sua azione cicatrizzante e antinfiammatoria, come olio per la pulizia del viso per le pelli sensibili e tendenti alle screpolature, oppure per le dermatiti da pannolino dei bebè. 

Crema alla calendula

Possiamo realizzare una crema per pelli sensibili con 3 cucchiai di oleolito di Calendula, 1 pezzetto di cera d’api (un cucchiaino da caffè) , 1 cucchiaio di acqua di rose, 5-6 gocce di olio essenziale di lavanda o malva. Sciogliere la cera in un pentolino a bagnomaria, aggiungere l’olio. Togliere dal fuoco quando si è ben sciolto e far raffreddare mescolando di continuo. Quando il composto sarà tiepido e comincerà ad addensarsi, unire con un contagocce, una goccia alla volta, l’acqua di rose e, sempre mescolando velocemente, unire gli oli essenziali. Anche in questoo caso si consiglia di conservare la crema in un vasetto a chiusura ermetica. Si conserverà per un paio di mesi a temperatura ambiente e per 4-5 mesi in frigorifero.


Pomata alla calendula
Per scottature e screpolature o per pelli molto secche: 20 gr di olio di oliva (o di semi di girasole biologico), 10 gr di cera d’api, 20 gr di olio di riso, 5 gr di miele, una bella manciata di fiori freschi di Calendula. Sciogliere la cera in un pentolino a fiamma molto bassa, aggiungere prima gli oli, mescolando bene, poi il miele, quindi unire i fiori. Il composto andrà lasciato scaldare senza portarlo ad ebollizione e mescolando per circa 30 minuti. Quando i fiori di Calendula saranno completamente disfatti e la miscela avrà assunto un colore giallo-arancio, potrete togliere dal fuoco e versare in un barattolo sterile, a chiusura ermetica, avendo cura di strizzare i fiori pigiando nel colino per farne uscire tutto l’olio. Conservare preferibilmente in frigorifero per aumentarne la durata e l’efficacia sulle scottature.

venerdì 14 ottobre 2016

Ononis spinosa



Ononis spinosa L.

E' una pianta che attira molto le api, quindi preziosa per le nostre amiche impollinatrici.

L’Ononide appartiene alla famiglia delle Leguminose. Viene chiamata anche Bonaga, medica spinosa ,Stancabue, Arrestabue, Fermabove, Medica spinosa, Idro.
Presente un po’ in tutta la penisola italiana, è particolarmente diffusa nei terreni argillosi e nei prati aridi, nei luoghi sassosi, nei terreni argillosi fino a 1.300-1500 m

Ha Fusti legnosi alla base, più o meno eretti , spinosi alla sommità. Le foglie inferiori sono picciolate, trifogliate e di colore verde chiaro, con margine dentato; le superiori sono spesso ridotte a brattee, sono formate da una sola fogliolina.
I fiori, ermafroditi, di un colore rosa chiaro, hanno cinque petali, sbocciano tra aprile e settembre. Nascono solitari o a gruppi di due- tre, all’ascella delle foglie superiori. I frutti sono baccelli ovoidali che contengono 2-4 semi.
Il frutto è, dal sapore simile a quello della fava. L’odore è piuttosto fastidioso. Pare che il nome della pianta derivi dal termine greco “onos”, cioè “asino”perchè questi animali amano brucare le sue foglie.

In fitoterapia si utilizzano i fiori, le foglie e le radici.

La pianta di ononide ha proprietà antinfiammatorie, depurative, antisettiche, astringenti, diuretiche e sudorifere. Indicata , in genere, nelle affezioni dell'apparato urinario e nelle infiammazioni della gola. E’ un ottimo rimedio contro renella, cistite e altre infezioni della vescica. Inoltre, questa pianta viene ritenuta utile per prevenire la formazione di calcoli renali. Per uso esterno le foglie sono indicate nella cura delle malattie della pelle, come colluttorio per gengive delicate e tendenti a sanguinare e per gargarismi contro il mal di gola. Esternamente, la pianta viene utilizzata contro eczemi e infiammazioni pruriginose. Per le sue proprietà diuretiche, l’ononide rappresenta un ottimo alleato contro la ritenzione idrica.


In cucina le sommità di ononide che hanno sapore che ricorda vagamente quello delle fave, possono essere mangiate crude, in insalata assieme ad altre erbette, condite con olio o cotte in minestra. Saltate in padella con aglio, olio e peperoncino, sono un ottimo condimento per la pasta.
Nel passato impiegata anche per le proprietà tintorie: i giovani ramoscelli, diversamente usati, tingono di rosso, giallo o verde.

domenica 9 ottobre 2016

Erbacce e dintorni: TIMO: un prezioso alleato per la salute e la belle...

Erbacce e dintorni: TIMO: un prezioso alleato per la salute e la belle...:   Foto di Daniela di Bartolo TIMO: un prezioso alleato per la salute e la bellezza Il timo, oltre ad insaporire i nostri cib...

TIMO: un prezioso alleato per la salute e la bellezza


 Foto di Daniela di Bartolo



TIMO: un prezioso alleato per la salute e la bellezza


Il timo, oltre ad insaporire i nostri cibi, come molte erbe aromatiche, ha molte proprietà benefiche e rappresenta un utile “rimedio della nonna” per piccole affezioni da raffreddamento e per le vie urinarie. Non dovrebbe mai mancare in cucina ed è sempre preferibile utilizzare le foglie fresche a quelle secche.
Del timo si utilizzano le sommità al momento della fioritura tra maggio e giugno. E’ ricco di vitamine del gruppo B, A, K, E, e di vitamina C.

Per conservarlo ed utilizzarlo durante tutto l’anno solitamente si fa essiccare in fascetti lenti in luogo ombroso e arieggiato, mai al sole: le foglie diventerebbero scure e l’eccessivo calore ne cambierebbe il gusto.
Si può conservare in sacchetti di carta o di tela, meglio ancora in vasetti di vetro che impediscano il passaggio di umidità.

Proprietà terapeutiche: tra le proprietà del timo le più importanti sono quelle antisettiche e balsamiche. Poche foglie di timo in una tazza di acqua bollente hanno un'azione disinfettante del cavo orale, delle vie urinarie e dell'intestino.
L'infuso ottenuto con le sommità di timo, per le sue proprietà balsamiche, è utile per curare la tosse e le piccole affezioni delle vie urinarie: l'unico inconveniente è il gusto piuttosto amaro. Si può migliorarne il gusto aggiungendo un po’ di stevia, fresca o essiccata.

Per uso esterno lo stesso infuso è un ottimo rimedio per purificare la pelle (tamponandolo con un batuffolo di cotone) ed i capelli grassi (utilizzando l’infuso nell’ultimo risciacquo, dopo averli lavati).


Per combattere i raffreddori di stagione si dimostra eccellente lo sciroppo di timo:
Prendete un vasetto di vetro e riempitelo a strati con gambi di fiori di timo alternati a strati di zucchero (meglio se integrale, di canna), dopodiché mettetelo a macerare chiuso in un luogo assolato per circa venti-trenta giorni finché lo zucchero non sia completamente sciolto (come si fa con le amarene)

Per disinfettare il cavo orale ed ottenere una buona bevanda dissetante possiamo utilizzare un cucchiaio di fiori e foglie freschi tenuti in infusione (a freddo) per tutta la notte. Potremo filtrarlo e sorseggiarlo nel corso della giornata tenendo un po’ l’acqua in bocca prima di ingoiarla.

Un rametto di timo aggiunto all’aceto ne esalta il gusto donando un piacevole aroma.

Le nostre nonne conoscevano tutti i segreti ed i rimedi con le erbe… noi cercheremo di riscoprirli e ricordarli. Piano piano, senza fretta, un passo alla volta: riscoprendo un mondo antico che abbiamo il dovere di tenere vivo, nel rispetto della Terra e della natura, per le future generazioni.

Grazie alle nostre amate “Erbacce”

venerdì 7 ottobre 2016

ROSA CANINA: Come utilizzarla per salute e bellezza conservando tutte le sue proprietà.



ROSA CANINA: Come utilizzarla per salute e bellezza conservando tutte le sue proprietà.



PROPRIETA’
ha proprietà immunomodulanti: regola la risposta immunitaria dell’organismo ed è un ottimo rimedio contro tutte le forme di allergia e i malanni da raffreddamento tipici dell’inverno.

I cinorrodi contengono moltissima vitamina C (100 grammi di bacche equivalgono circa ad un kg di agrumi in contenuto di vitamina C).

Nella medicina e cucina popolare i cinorrodi vengono tradizionalmente raccolti dopo le prime gelate invernali, anche se attualmente i cambiamenti climatici ed il caldo prolungato anche nei mesi autunnali spesso anticipano notevolmente la maturazione.

I giovani getti della pianta vengono utilizzati nella gemmoterapia per queste stesse proprietà.

I petali sono tradizionalmente usati per le loro proprietà antibatteriche: I petali freschi avrebbero la capacità di uccidere i batteri in pochi minuti. 

Per questo è ottima per creare bevande rinfrescanti e curative con macerazione a freddo (da preparare preferibilmente la sera e bere al mattino, dopo 8-12 ore di macerazione. Potete usare una manciata di petali o, se non li avete, una di bacche pulite e sminuzzate in un litro d'acqua.). I petali di rosa freschi sono inoltre indicati per curare piccoli problemi della pelle: piccole ferite o scottature, eritemi. Basta stropicciarli un po’ tra le dita e porli sulla zona interessata.

La rosa canina è anche un eccellente tonico per superare stati di particolare stanchezza e aiuta a sconfiggere lo stress.

I cinorrodi possono essere utilizzati per preparare marmellate e sciroppi. Vanno aperti e privati attentamente dei semini e della peluria interna, urticante.
Il problema dei preparati che richiedono cottura è che in realtà LA VITAMINA C È TERMOLABILE, quindi rischiamo di fare un lavoro enorme che ci porterà a perdere gran parte (se non tutte) le proprietà di questo meraviglioso “frutto”.

Il mio consiglio è di utilizzare la MACERAZIONE A FREDDO e di mangiare le bacche fresche, anche aggiungendole come tocco di colore finale a insalate, risotti, creme e dolci.
Un ottimo metodo per conservare ed avere questo potente rimedio a disposizione per tutto l’inverno è la MACERAZIONE NEL MIELE:

Pulite bene circa 100 grammi di rosa canina, poi sminuzzatela finemente e quindi mescolatela con del buon miele, che agirà da conservante. Avrete così un ottimo rimedio sempre a portata di mano e potrete utilizzarlo anche come maschera per la pelle screpolata dal freddo.

Se volete poi dedicarvi una vera e propria cura di bellezza potrete preparare una
MASCHERA DI BELLEZZA ALLA ROSA CANINA frullando i frutti freschi di Rosa canina ben puliti e sciacquati. Ha effetto schiarente, tonificante , e levigante. Potrete tenerla sul viso per 10-15 minuti e poi sciacquare con acqua tiepida e regalandovi un ultimo risciacquo energizzante con acqua fresca.

Se avete proprio voglia di una buona tisana provate l'abbinamento con melissa e biancospino... deliziosa!!




lunedì 19 settembre 2016



http://it.noserialnumber.org/solstizio-destate-2016/

No Serial Number sostiene l'evento "Erbacce e dintorni" (Bracciano, 1 e 2 ottobre) con la pubblicazione "Solstizio d'estate 2016".








domenica 18 settembre 2016

L'evento "Erbacce e dintorni " (1 e 2 ottobre, Bracciano (Roma) https://www.facebook.com/events/1200990216590318/permalink/1211459122210094/ aderisce alla Call to Action di Seed Freedom. Ci sarà un'assemblea, (sabato 1 ottobre, ore 18.00, Chiesa della Misecordia, Via Umberto I ) e uno spazio permanente per lo scambio di semi, piantine e talee in collaborazione con l'associazione SemiLune, il gruppo Amici dell'Orto 2, civiltà dell'Orto Sacrofano, Frutti antichi dei nostri nonni, Scambio di semi autoctoni e altri gruppi, organizzazioni ed associazioni che si occupano di salvaguardia della natura e della biodiversità. Siete tutti invitati a partecipare! http://seedfreedom.info/it/campaign/chiamata-allazione-per-la-liberta-dei-semi-2016/


Erbacce e dintorni

1 e 2 ottobre, Bracciano (Roma) https://www.facebook.com/events/1200990216590318/permalink/1211139938908679/




Beatrice Calia, l’ERBANA


autrice del libro “L’Erbana una Selvatica in cucina”
presenta

“ ..ma le spontanee influiscono sul nostro carattere? ”

- erbe da bere e da mangiare per il nostro ben Essere -

Le chiamano erbette, erbacce, malerbe, selvatiche o spontanee. Da sempre sono le amiche Erbe che crescono intorno a noi per supportarci e nutrirci con la loro bellezza e ricchezza. Rappresentano efficaci “rimedi” che se utilizzati con conoscenza riportano l’armonia, la forza e l’equilibrio in coloro che ne fanno uso.
Madre Natura contiene tutte le risposte. Laboratorio teorico, sensoriale con piccola degustazione 5 €




La Cucina senza fuochi “€ 20
Un vero e proprio laboratorio cuciniero, l’Erbana, preparerà un menù equilibrato e goloso impreziosito dall’uso di erbe e fiori, dall’antipasto al dolce ingredienti bio, a km 0, di stagione, etici e sostenibili. I frutti della terra ci mostano la ricchezza e la saggezza di Madre Natura. Degustazione e ricette senza segreti e cariche di usi, saperi, esperienze e amore, tanto ammore!!!


Laboratorio sensoriale teorico


"Le incredibili piante edibili", € 5,00


Lezione frontale con piante e spezie alla mano.
Buona parte delle piante spontanee è edibile. Grazie alla mia esperienza trentennale vi spiegherò quale pianta è più adatta ad ognuno di noi, quale pianta può agire al meglio nel momento in cui ci troviamoe come possiamo inserire le piante nel nostro quotidiano per il nostro benessere. Buone da mangiare, ma cotte? Crude? Come trattare e usare le amiche piante nel rispetto di Madre Natura e dell’essere umano, ricordando che così come ognuno di noi è unico, ogni pianta è unica... Libereso mi ha insegnato che con le piante non si scherza, occorre usarle con saggezza. Vi trasmetterò ciò che io ho imparato sul campo, in laboratorio e soprattutto in cucina!!!

Per info: beatrice.calia@gmail.com